lunedì 12 marzo 2012

FIGURE RETORICHE


Figure di SUONO :

Allitterazione: consiste nella ripetizione degli stessi suoni – lettere o sillabe – all’inizio o all’interno di due o più parole vicine.
Assonanza: forma di rima imperfetta che si produce quando due o più versi successivi terminano con parole che hanno vocali uguali a partire dalla vocale accentata, mentre le consonanti sono tra loro diverse, anche se spesso di suono simile.

Consonanza: idem come sopra ma sono le consonanti ad essere uguali
Omoteleuto: consiste nella terminazione uguale, sia sul piano fonico (rima o assonanza) sia sul piano ritmico (uguale clausola), di due o più parole collocate in posizione simmetrica.
Paronomasia: presenza ravvicinata di due parole che hanno molte lettere in comune; consiste nell'accostare due parole di suono simile per metterne in risalto la diversità di significato e, insieme, rafforzarne la correlazione. È il procedimento base dei giochi di parole e degli scioglilingua: "Chi non risica non rosica", "Chi dice donna dice danno”.
Onomatopea: consiste nell'imitazione di un suono naturale attraverso un segno linguistico. "Tic-tac", ad esempio, imita il rumore dell'orologio
Figure di SIGNIFICATO:
Similitudine: agisce sul piano dei significati e rende più chiaro un concetto o più evidente un'immagine, stabilendo un confronto con altro concetto o altra immagine attraverso connettivi quali "come", "così... come", "simile a", oppure verbi quali "pare", "sembra".
Sineddoche: consiste nel trasferimento di significato da una parola ad un'altra in base ad una relazione di contiguità, nel senso di maggiore o minore estensione, come la parte per il tutto ("le vele" per "le navi") o il tutto per la parte ("montone" per "la pelle di montone"), o il genere per la specie ("felino" per "gatto") o viceversa la specie per il genere ("il pane" per "il cibo"), o il singolare per il plurale ("il francese" per "i francesi") o il plurale per il singolare ("noi" per "io").
Metafora: consiste nello spostamento di significato da un ambito proprio ad uno non proprio in base ad un rapporto di somiglianza.
Sinestesia: (tipo di metafora) consiste nell'associare in stretto rapporto due termini appartenenti a sfere sensoriali diverse.
Metonimia: consiste nell’uso di un termine al posto di un altro con il quale è in rapporto di dipendenza.
Antonomasia: consiste nell'indicare una persona o una cosa, invece che col nome proprio, con un nome comune o con una breve locuzione che ne caratterizza le qualità. Esempi: "l'Apostolo" per "san Paolo"; "l'Eroe dei due mondi" per "Garibaldi". Per converso, talvolta l'antonomasia consiste nella sostituzione di un nome comune con uno proprio: "un Giuda" per "un traditore", "un Ercole" per "una persona molto forte".
Iperbole: consiste nel ricorso a parole esagerate, per eccesso o per difetto, oltre i limiti della verosimiglianza e fino alla deformazione del reale.
Climax e anticlimax: detta anche "gradazione", consiste nel disporre parole o gruppi di parole in un ordine d’intensità concettuale crescente (climax ascendente) oppure discendente (climax discendente o anticlimax).
Ironia: consiste nel dissimulare il proprio pensiero con parole che esprimono il contrario di ciò che si intende dire. Lo scarto tra ciò che si dice e ciò che si pensa viene suggerito, nella lingua orale, dal tono della voce o da gesti che consentono di decifrare il messaggio.
Antitesi: consiste nell’accostare due parole o frasi di senso opposto in modo che i concetti diversi acquistino forza dalla vicinanza o dalla disposizione simmetrica.
Ossimoro: (forma particolare di antitesi) consiste nell’accostare, nella stessa locuzione, parole di senso opposto, “ghiaccio bollente”, “silenzio eloquente”.
Litote: consiste nell'attenuazione o nella dissimulazione di un'idea o di un giudizio attraverso la negazione del suo opposto. Talvolta l'effetto sortito dalla litote è un rafforzamento, invece di un'attenuazione, come in "non era un genio" per "era piuttosto stupido", dove la litote assume una sfumatura ironica. In altri casi può esprimere delicatezza nei confronti di altri, come in "non udente" per "sordo".
Eufemismo: consiste nel sostituire, per scrupoli religiosi o morali o per rispetto delle convenienze sociali, a un termine o a un'espressione appropriata, ma sentita come troppo cruda, un'altra di significato attenuato: "Non è più con noi", "Se n'è andato" per "È morto”.
Apostrofe: consiste nel rivolgersi a un interlocutore reale o fittizio nel corso di un discorso di tipo espositivo.
Epifonema: consiste in una frase sentenziosa o esclamativa posta a conclusione enfatica di un discorso.
Ipotiposi: consiste nel descrivere un oggetto o una situazione in modo vivace e immediato attraverso particolari, similitudini, immagini accurate, per dare l'impressione che la realtà rappresentata sia sotto gli occhi. 
Figure di SINTASSI:
Ipotassi e paratassi: L'ipotassi è la strutturazione sintattica per cui in un periodo le proposizioni vengono ordinate secondo un rapporto di subordinazione, vale a dire di dipendenza logica o temporale. L'ipotassi ha lo scopo di mettere in evidenza, in modo più o meno esplicito, le relazioni logico-temporali che intercorrono tra le varie proposizioni. Al contrario, la paratassi è la strutturazione sintattica per cui in un periodo le proposizioni vengono coordinate, risultando in tal modo equivalenti tra loro e non interdipendenti.
Asindeto e polisindeto: L'asindeto consiste nell'omissione della congiunzione tra due o più termini oppure tra due o più proposizioni nello stesso periodo. È chiamato "avversativo" se la frase che segue è in contrasto concettuale con la precedente, come in "tu hai paura, io no". Il polisindeto, all'opposto, consiste nel collegare due o più parole di una frase oppure due o più frasi ripetendo la congiunzione per ogni termine della serie.
Endiadi: consiste nell'esprimere un concetto attraverso due termini coordinati, ad esempio due sostantivi (al posto di sostantivo e aggettivo o di sostantivo e complemento di specificazione), due aggettivi, o due verbi.
Chiasmo: consiste nella ripetizione in ordine inverso di due (o più) membri di una frase secondo lo schema ABBA (o ABCCBA).
Anacoluto: Rottura della regolarità sintattica di una frase quando in uno stesso periodo ci sono due costruzioni diverse di cui la prima resta incompiuta, oppure quando la sintassi normale non viene rispettata.
Anafora: consiste nella ripetizione di una parola o di un gruppo di parole all'inizio di più versi o di più frasi successive.
Anastrofe: consiste nell'inversione dell'ordine normale di due parole in una frase.
Ellissi: comporta l'omissione, in una proposizione, di qualche elemento, che viene sottinteso.
Iperbato: consiste nel separare elementi costituenti un unico sintagma, inserendone altri che producono un andamento irregolare della frase rispetto all'ordine previsto.
Parallelismo: consiste nel mettere in rilievo un'idea, nel suo sviluppo, attraverso una disposizione simmetrica di brevi enunciati perlopiù in coppia.
Enallage e ipallage: L'enallage consiste nello scambio di funzione di una parte del discorso con un'altra, di solito aggettivo/avverbio ("fila veloce" per "fila velocemente"), oppure nello scambio di due forme verbali ("domani arrivo" per "domani arriverò"). L'ipallage consiste nel cambiare il normale rapporto sintattico e semantico tra le parole, ad esempio attribuendo un aggettivo ad un sostantivo diverso da quello cui logicamente sarebbe attribuito.