lunedì 18 settembre 2017

Queneau, I fiori blu



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Estate da leggere: R. Queneau, I fiori blu

Raymond Queneau (Le Havre 1903 - Parigi 1976) fu uno scrittore attratto da molteplici discipline (filosofia, matematica, linguistica, psicoanalisi), ognuna delle quali trasfuse nelle sue opere letterarie. Il suo giovanile avvicinamento al movimento surrealista (dal 1924 al 1929) è testimoniato dal romanzo Odile. Humour e invenzioni verbali contraddistinguono i successivi romanzi ambientati nella provincia e nei sobborghi urbani francesi. Sono stati pubblicati presso Einaudi Pierrot amico mio , Zazie nel metró , I fiori blu , La domenica della vitaFigli del limo Piccola cosmogonia portatile , Esercizi di stile , Suburbio e fugaIcaro involato , Troppo buoni con le donneUn rude inverno e Hazard e Fissile . 
Nel 1960 fu tra i fondatori dell'Oulipo.

Q. è soprattutto uno scrittore in continua ricerca di una vitalità espressiva mediante il continuo tentativo dell'innovazione linguistica.


Les fleurs bleues (1965; trad. it. di I. Calvino1967): dietro una trama ricca di trovate e uno stile funambolico e farsesco si affaccia la riflessione sul rapporto tra storia e felicità individuale.

 SCRIVE ITALO CALVINO:
"Appena presi a leggere il romanzo, pensai subito: «E’ intraducibile!» e il piacere contino della lettura non poteva separarsi dalla preoccupazione editoriale di prevedere cosa avrebbe reso questo testo in un traduzione dove non solo i giochi di parole sarebbero stati necessariamente elusi o appiattiti e il tessuto di intenzioni allusioni ammicchi si sarebbe infeltrito, ma anche il piglio ora scoppiettante ora svagato si sarebbe intorpidito… […] Il problema era di rendere il meglio possibile le singole trovate, ma farlo con leggerezza […] perché in Queneau anche le cose più calcolate hanno l’aria d’esser buttate lì sbadatamente. Insomma, bisognava arrivare alla disinvoltura d’un testo che sembrasse scritto direttamente in italiano, e non c’è niente che richieda tanta attenzione e tanto studio quanto rendere un effetto di spontaneità. Il libro cercava di coinvolgermi... mi tirava per il lembo della giacca, mi chiedeva di non abbandonarlo alla sua sorte, e nello stesso tempo mi lanciava una sfida"


























"Il venticinque settembre milleduecentosessantaquattro, sul far del giorno, il Duca d'Auge salì in cima al torrione del suo castello per considerare un momentino la sua situazione storica. La trovò poco chiara. Resti del passato alla rinfusa si trascinavano qua e là. Sulle rive del vicino rivo erano accampati un Unno o due; poco distante un Gallo, forse Edueno, immergeva audacemente i piedi nella fresca corrente. Si disegnavano all'orizzonte le sagome sfatte di qualche diritto Romano, gran Saraceno, vecchio Franco, ignoto Vandalo. I normanni bevevan calvadòs."
(da R. Queneau, I fiori blu,  traduzione di I. Calvino)



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"L'istruzione! Vede cos'è l'istruzione, signore? S'impara quel tanto a scuola, si fatica, e non poco, per imparare quel tanto a scuola, e poi, vent'anni dopo, o magari prima, non è più così, le cose sono cambiate, non... se ne sa più niente. Allora non valeva la pena. È per questo che mi piace più pensare che imparare."



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