Anutore : Franz Kafka
Titolo : Un messaggio dell'Imperatore (
originale : Eine
kaiserliche Botschaft
)
Data dell'opera: 1917 (pubblicata nel
1918)
Testo integrale :
Un
messaggio dell’imperatore
L’imperatore – così si
dice – ha inviato a te, al singolo, all’umilissimo suddito, alla
minuscola ombra sperduta nel più remoto cantuccio di fronte al sole
imperiale, proprio a te l’imperatore ha mandato un messaggio dal
suo letto di morte. Ha fatto inginocchiare il messaggero accanto al
letto e gli ha bisbigliato il messaggio nell’orecchio; tanto gli
stavi a cuore che s’è fatto ripetere, sempre all’orecchio, il
messaggio.
Con un cenno del capo ne ha
confermato l’esattezza. E dinanzi a tutti coloro che erano accorsi
per assistere al suo trapasso: tutte le pareti che ingombrano sono
abbattute e sulle scalinate che si ergono in larghezza stanno in
cerchio i grandi dell’impero; dinanzi a tutti questi ha congedato
il messaggero.
Il messaggero s’è messo
subito in cammino; un uomo robusto, instancabile; stendendo a volte
un braccio, a volte l’altro fende la moltitudine; se incontra
resistenza indica il petto, dove c’è il segno del sole; egli
avanza facilmente come nessun altro. Ma la moltitudine è enorme; le
sue abitazioni non finiscono mai. Come volerebbe se potesse arrivare
in aperta campagna e presto udresti il meraviglioso bussare dei suoi
pugni al tuo uscio. Invece si
affatica quasi senza scopo; si dibatte ancora lungo gli
appartamenti del palazzo interno; non
li supererà mai, e se anche ci riuscisse nulla sarebbe ancora
raggiunto; dovrebbe lottare per scendere scale, e se anche ci
riuscisse nulla sarebbe ancora raggiunto; bisognerebbe attraversare i
cortili, e dopo i cortili il secondo palazzo che racchiude il primo;
altre scale, altri cortili; e un altro palazzo, e
così via per millenni; e se riuscisse infine a sbucare fuori
dal portone più esterno – però
questo non potrà verificarsi mai e poi mai – si troverebbe
ancora davanti la capitale, il centro del mondo, ricoperta da tutti i
suoi rifiuti. Nessuno può uscirne
fuori e tanto meno col messaggio di un morto. Tu, però, stai
alla tua finestra e lo sogni, quando scende la sera.